Lo strano caso del Genoa.

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Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda Archeo » 23/12/2015, 10:54

Riporto qui alcuni articoli.
A noi interessa poco delle disgrazie, o disgraziati, altrui ma volenti o nolenti siamo in ballo proprio contro i rossu-blu.



GENOA

Il 17 dicembre 2014 Enrico Preziosi si presenta dal notaio Ubaldo La Porta di Milano. Ha un debito, attraverso la sua controllata Fingiochi, con un certo Enrico Bognier: 4.368.510,23 euro. Bognier, si legge nell’atto notarile di cui il Corriere ha copia, si fa rappresentare da Carlo Rigamonti. Preziosi, dunque, «a garanzia dell’adempimento dell’obbligazione» dà in pegno a Bognier il 100% della società E.P. Preziosi Participations.

Occhio: si tratta della holding di tutto il gruppo che controlla Fingiochi e quindi il Genoa e Giochi Preziosi. Se l’industriale non paga Bognier si piglia tutto. Ma chi è? È l’anziano, 76 anni, responsabile della sede di Hong Kong della Giochi Preziosi. Telefonata a Hong Kong: «Atto notarile?», Bognier cade dalle nuvole. «Onestamente non ne so nulla». Quattro milioni non si dimenticano.


«Quattro milioni? Sarebbero miei? Rigamonti mi rappresenta nell’atto? So solo che è il commercialista di Preziosi». Telefonata al presidente del Genoa, già sotto pressione per le accuse della Procura di Milano di aver finanziato il Genoa con prestiti in nero della Infront: «Ho venduto tutto, compresi i mobili. Appena avrò i 4 milioni li ridarò a Bognier così si estingue il pegno». Veramente lui non ne sa nulla. «È da 50 anni in Cina, si sarà spaventato…». Tutto molto strano e, per ora, indecifrabile.



http://www.ilsecoloxix.it/p/sport/2015/ ... egno.shtml
http://www.calcioefinanza.it/2015/12/18 ... azionisti/
http://www.calcioefinanza.it/2015/12/07 ... are-cassa/

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ugol hk 1979
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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda ugol hk 1979 » 23/12/2015, 11:23

c'è qualcosa che non va nel "mondo Genoa"....(in realtà anche la sponda Blucerchiata ha dei grattacapi societari...)...speriamo destabilizzi gli ambienti e soprattutto,la giustizia sportiva faccia il suo dovere.
Aaaahò... :libro::

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda Archeo » 23/12/2015, 11:35

DA http://genova.repubblica.it

Genoa, sacrifici per far quadrare i conti

L'analisi del bilancio: continua l'austerity forzata di GESSI ADAMOLI

Genoa, sacrifici per far quadrare i conti
Enrico Preziosi

NON siamo ai livelli di Churchill che agli inglesi aveva prospettato “lacrime e sangue”, ma Enrico Preziosi. impegnato a risistemare i conti del Genoa, ai tifosi rossoblù deve chiedere almeno ancora un anno di pazienza. Impossibile abbandonare proprio ora quella rigorosa politica di austerity che ha impedito alla società rossoblù una pericolosa deriva. La fine del tunnel si sta cominciando ad intravedere, ma la strada è ancora lunga e sarebbe pericolosissimo ricadere in quelle tentazioni che hanno portato ad accumulare un debito con i club esteri di 38 milioni. Debito che è stato in parte pagato ed in parte “regolamentato” (accordi di dilazione sottoscritti dalle parti).
Per altro nella “Relazione sulla gestione al bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2014” da parte dell’amministratore delegato Alessandro Zarbano un capitolo lungo e non certo rassicurante è quello relativo ai “rischi legati all’esito delle controversie in corso”. I debiti tributari coi quali mettersi in pari nei prossimi 12 mesi sono di 14.360.269 euro e e quelli oltre l’esercizio successivo (nei prossimi 5 anni) di 32.876.347 euro. La lista dei debiti è ancora lunga. Tra questi i più onerosi sono quelli verso “altri finanziatori” per 52.572.179 euro, verso i fornitori per 24.214.871 euro e verso le banche per 15.108.859 euro. In totale i debiti ammontano a 173.816.319 euro, mentre i crediti sono 78.195.725 euro. Resta una differenza di poco inferiore ai cento milioni.
Insomma, la strada è ancora lunga e costellata di sacrifici. Ma il Genoa può schierare due valori aggiunti come Omar Milanetto e Gian Piero Gasperini. Capo dello scouting e allenatore sono in contatto costante per cercare di capire come sostituire al meglio i numerosi partenti e allestire comunque una squadra competitiva. Milanetto è tornato dalla repubblica Ceka dove ha assistito a numerose partite degli Europei Under 21. Nel mirino c’è Oscar Hiljemark, 23 anni compiuti domenica scorsa, punto di forza e capitano della Svezia rivelazione che, dopo aver eliminato l’Italia è arrivata sino alla finale. Hiljemark, che è diventato campione d’Olanda col Psv Eindhoven, piace anche al Sassuolo e ha confidato che gradirebbe molto un’esperienza nel campionato italiano. Ha caratteristiche simili a Bertolacci, ma il problema è il prezzo. Lo stesso tiene lontano il Genoa dai gioiellini del Portogallo, l’altra finalista. Molti hanno scoperto ora i vari William Carvalho (ha una clausola rescissoria di 30 milioni), Bernardo Silva e José Sà, Milanetto per il Genoa si era già fatto avanti due anni fa, ma di fronte a certe richieste per dei giovanissimi la società rossoblù aveva battuto in ritirata.
Per il tridente d’attacco, come alternativa a Gapkè o a Lazevic, c’è anche l’ipotesi Sau che può però giocare anche al centro dell’attacco. Alto meno di un metro e 70, il piccolo giocatore sardo (27 anni) era stato lanciato da Zeman a Foggia e dunque conosce perfettamente i movimenti di un attacco a tre punte. Anche se tra il tridente del tecnico boemo e quello di Gasperini, che ai suoi esterni chiede un grande lavoro di copertura, le differenze sono sostanziali.
Non esistono più le comproprietà, ma di fatto Vrsaljko è come se fosse a metà tra Genoa e Sassuolo. La sua cessione al club emiliano ha fruttato una mini plusvalenza (50 mila euro). Dopo un anno di ammortamento il suo valore a bilancio era infatti di 3 milioni e 450 mila euro ed è stato ceduto al Sassuolo per 3 milioni mezzo. Però il 50 per cento del ricavato della cessione del difensore croato, che piace moltissimo al Napoli, andrà al Genoa.
Intanto Bertolacci ha vissuto la sua prima giornata da milanista. È arrivato in treno alla stazione d Centrale e ha trovato tantissimi tifosi ad attenderlo. Davanti a taccuini e telecamere non si è dimenticato di ringraziare il Genoa ed i suoi tifosi: «Gli devo moltissimo ».








Però mi chiedo come mai una società con debiti per circa 100milioni possa iscriversi ad un campionato professionistico.
Nel 1989 il Frosinone fu radiato per aver versato in ritardo l'Irpef..........storia strana quella ma nei fatti più o meno chiari andò così.

Il Genoa non ha i flussi di cassa di Inter, Milan, Juve, Roma che nonostante un forte debito hanno entrate cospique quindi possono riuscire ad andare avanti senza problemi.

Ricordo il Matova, l'Ascoli, l'Ancona il Parma, il Perugia, la Triestina.................perchè si permette tutto ciò??
Non è corretto sotto tutti i punti di vista permettere una situazione del genere.
Faccio sempre l'esempio della Virtus Bologna che venne retrocessa senza battere ciglio, regole e controlli certi, e arrivederci alla Juve del basket, la Radiarono!!!
Per mancato pagamenti degli stipendi di alcuni giocatori.
Nel calcio, ma solo per alcuni, non è così!!

Santo Stirpe!!!
Se non fosse per lui e il nostro Frosinone da tempo avrei abbandonato questo "sporco" sport!!

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda Archeo » 23/12/2015, 11:46

Questo è un sito interessante dove sono raccolti parecchi dati.



http://www.tifosobilanciato.it/

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda ugol hk 1979 » 23/12/2015, 14:37

Archeo ha scritto:Ricordo il Matova, l'Ascoli, l'Ancona il Parma, il Perugia, la Triestina.................perchè si permette tutto ciò??
Non è corretto sotto tutti i punti di vista permettere una situazione del genere.
Faccio sempre l'esempio della Virtus Bologna che venne retrocessa senza battere ciglio, regole e controlli certi, e arrivederci alla Juve del basket, la Radiarono!!!
Per mancato pagamenti degli stipendi di alcuni giocatori.
Nel calcio, ma solo per alcuni, non è così!!

Santo Stirpe!!!
Se non fosse per lui e il nostro Frosinone da tempo avrei abbandonato questo "sporco" sport!!

Purtroppo si è persa l'occasione per fare piazza pulita o per cercare di iniziare un nuovo ciclo.
Il 2006 è stato utilizzato malissimo...ci saremmo dovuti fermare.
TUTTI.
Da Campioni del Mondo.
Sarebbe stato uno spettacolo.

E non c'è nemmeno più il capro espiatorio Moggi.Invece di cacciare i vari loschi figuri di cui sono composti i vertici federali che hanno sempre avallato le "zozzerie"(i vari Carraro che da anni si ingrassano a spese della nostra passione)....invece di mandar via personaggi che da sempre speculano sul nostro amore....si è pensato bene di perdere l'occasione della vita,puntando solo al più becero dei linciaggi mediatici e ci si è accontentati di punire chi,abbiamo poi visto,faceva le cose che facevano tutti.

E questo ultimo passaggio è fondamentale.
"Faceva quello che facevano tutti" non è una giustificazione...nè per Moggi...nè per "gli altri".

In Italia però....dove ci governa chi dovrebbe stare al gabbio....è tutto così.E' tutto marcio,corrotto....è un discorso troppo ampio ma alla fine la colpa è NOSTRA.
Nel calcio.Nella politica.
Meglio mettere la testa sotto la sabbia...

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda ugol hk 1979 » 08/01/2016, 9:19

Genoa, Lee il socio cinese di Preziosi

Continuano le trattative per l'acquisizione - o, per meglio dire, il frazionamento - del Genoa. Dopo che sembrava quasi fatta per l'arrivo di Calabrò come socio, ora il Genoa sta riallacciando i contatti con Lee, magnate cinese che nel maggio scorso aveva visitato Genova ed era pronto a entrare in società. In ballo ci sarebbero oltre 200 milioni di euro, con Michael Lee che avrebbe richiesto di diventare presidente, oltre all'inserimento di quattro soci cinesi all'interno del Consiglio d'Amministrazione. La dirigenza è poi al lavoro sul fronte mercato: Cerci è stato bloccato dall'Atletico Madrid, Rugani dalla Juventus.

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda ugol hk 1979 » 12/01/2016, 23:41

L'Acg: «Chiediamo al Genoa maggior chiarezza»
12.01.2016 22:26 di Redazione Pianetagenoa per pianetagenoa1893.net articolo letto 492 volte

Fonte: Riceviamo dall'Acg e pubblichiamo
L'Associazione Club Genoani denuncia con rinnovata e grande preoccupazione le lacune della società Genoa Cfc 1893 che ne stanno caratterizzando in negativo il cammino nel campionato in corso.
Nello stesso tempo esorta tutto il Popolo Rossoblù ad una cementificata unità per sostenere incondizionatamente, come solo il Tifoso Genoano sa fare, la squadra e spingerla a lottare strenuamente gara dopo gara al fine di riuscire nell'intento di risalire al più presto dalle pericolose "sabbie mobili" in cui si e' venuta a trovare.
Il Genoa inteso come Amore, Passione, Storia, Squadra, ha bisogno di tutti noi e noi ci saremo sempre e comunque.
Nel contempo esprimiamo la nostra approvazione all'iniziativa dei Piccoli Azionisti che attraverso loro tre rappresentanti hanno chiesto alla Presidenza la convocazione straordinaria di una assemblea per chiarimenti sul bilancio.
Ci permettiamo infine di invitare il Dott. Giovanni Calabrò a mettere un po' di luce su una vicenda che inizia ad avere i contorni nebulosi, l'acquisizione del pacchetto azionario della Società più antica d'Italia.
Forza Genoa!!! Uniti si vince!!

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda Archeo » 08/02/2016, 13:11

Qualche giorno fa sono uscite le intercettazioni contenute nei Dossier della Guardia di Finanza.

Diritti tv, intercettazioni e Guardia di Finanza: “Ecco il sistema Infront per favorire Mediaset”

Secondo gli investigatori nel 2014 è stata truccata l'asta per l'assegnazione delle dirette televisive del triennio 2015-2018 dove l'offerta migliore era stata fatta da Sky: "Non c'era trasparenza ed equità". Adriano Galliani al telefono: "Bisogna fare pressione sulle altre squadre"
di Andrea Tundo | 30 gennaio 2016
Commenti (16)

Più informazioni su: Adriano Galliani, Diritti TV, Infront, Mediaset, Serie A, Sky

Centinaia di intercettazioni telefoniche, alcune inequivocabili, a supporto di un’indagine che va avanti dalla primavera dello scorso anno, disegnano quello che gli investigatori non esistano a definire “un vero e proprio sistema” imperniato sul ruolo di Infront nel calcio italiano. Due relazioni della Guardia di finanza, anticipate da La Repubblica, descrivono in maniera limpida quanto l’advisor della Lega Serie A pesi nelle decisioni prese dalla Confindustria del calcio italiano, grazie alle numerose attività svolte per conto dei club e alla vicinanza dei suoi manager, Marco Bogarelli in primis, con il mondo Mediaset e in particolare con Adriano Galliani, ad del Milan e vice presidente della Lega.

Nei primi mesi dell’inchiesta – che ha subito una nuova accelerazione negli scorsi giorni con il sequestro di tutti i contratti che legano Infront ai club di A per i quali cura il marketing – gli inquirenti si sono imbattuti nell’ultima trance di assegnazione dell’asta dei diritti tv del giugno 2014. La Lega era infatti chiamata a piazzare il pacchetto C, quello che dà la priorità per le interviste nel pre e post partita, oltre all’accesso delle telecamere negli spogliatoi e ai commenti dei bordocampisti accanto a entrambe le panchine. Un ramo apparentemente insignificante ma comunque appetitoso per le emittenti per fornire un’esperienza completa ai loro clienti. Tanto che – stando alle relazioni delle fiamme gialle – Mediaset prova a forzare la mano per vincere la gara. La proposta del Biscione è infatti più vantaggiosa, ma sarebbe “assolutamente non valida” perché legata a un accordo di sub licenza, secondo quanto riportato da Repubblica. Di conseguenza il reale vincitore sarebbe Sky, che ha imbustato un’offerta più bassa.
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Ma le intercettazioni telefoniche ci sono alcuni passaggi che chiarirebbero come in quelle ore sia stata indirizzato l’esito. Da Rti infatti chiamano subito Bogarelli: “Adesso devi convincerli tua eseguire la sub licenza”, ordinano. E il presidente di Infront Italy risponde: “Va bene, va bene, va bene, va benissimo (…) date un colpo anche ad Adriano Galliani”. E l’amministratore delegato rossonero, sempre in un’intercettazione riportata da Repubblica, a riguardo dice: “Bisogna fare pressione sulle altre squadre… che abbiamo noi come diritto di marketing”. Un passaggio chiave perché i soldi che arrivano da Infront alle squadre per la gestione del marketing sono un tesoretto importante per la loro sopravvivenza e verrebbero usati come leva per convincere i club a votare ciò che interessa a Infront. E le società sono tante, praticamente tutte tranne Juventus e Roma. Che spesso si mettono di traverso, provocando apprensione all’advisor.

Riporta ancora La Repubblica un’intercettazione tra il direttore generale dell’azienda Giuseppe Ciocchetti e il legale della stessa, Antonio D’Addio: “Dopo il precedente dello scorso luglio, che abbiamo molto forzato la mano, io sconsiglierei di forzarla ancora”. Un’opinione condivisa da Ciocchetti, eppure quel pacchetto finisce Mediaset. Gli investigatori allora annotano: “Atteso il ruolo di advisor, Infront dovrebbe agire garantendo ai partecipanti assoluta equità, trasparenza e non discriminazione, garanzia che, dalla lettura delle intercettazioni, non è ravvisabile non solo per il pacchetto C ma anche per i pacchetti A, B, D, E”. Aggiungendo che “risulta significativo che nello stesso periodo non ci sono stati contatti con Sky”. Uno strapotere al quale, come anticipato giovedì da IlFattoQuotidiano.it, ora anche la politica vuole mettere un freno con una revisione della legge Melandri-Gentiloni che impedisca a Infront di occupare più settori, scardinando così il suo grado di influenza. Che arriva, e questo è un altro filone d’indagine già noto, al ‘salvataggio’ di società in difficoltà.

Sarebbe accaduto, ipotizzano i pm, con il Genoa di Enrico Preziosi. Illuminante un dialogo tra Ciocchetti e Bogarelli: “Gli abbiamo salvato la vita perché non ha preso sei punti di penalizzazione, per quello che abbiamo fatto, ricordatelo”. “Quello” sarebbe un prestito da 15 milioni di euro arrivato dallo stesso Bogarelli e da Riccardo Silva, numero uno di Mp&Silva, tra i leader mondiali nella commercializzazione dei diritti tv, compresa la Serie A all’estero. Secondo gli inquirenti i soldi arrivati a Preziosi sarebbero provenienti “dalle disponibilità di Silva” accreditate “presso un rapporto bancario estero riferibile a un veicolo Infront”. Una ricostruzione smentita da Mp&Silva che definisce Infront “un competitor con cui capita spesso di intrattenere normali rapporti economici”, specificando che “cosa poi loro facciano dei soldi che prendono da noi, non ci riguarda”.




Ma Galliani che è presidente del Milan, il Milan sappiamo di chi è ed il proprietario coincide con quello di Mediaset..........può ricoprire cariche elettive in Lega???
Questi delinquenti debbono sparire dal calcio!!!

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda bellator » 08/02/2016, 14:06

Archeo ha scritto:Qualche giorno fa sono uscite le intercettazioni contenute nei Dossier della Guardia di Finanza.

Diritti tv, intercettazioni e Guardia di Finanza: “Ecco il sistema Infront per favorire Mediaset”

Secondo gli investigatori nel 2014 è stata truccata l'asta per l'assegnazione delle dirette televisive del triennio 2015-2018 dove l'offerta migliore era stata fatta da Sky: "Non c'era trasparenza ed equità". Adriano Galliani al telefono: "Bisogna fare pressione sulle altre squadre"
di Andrea Tundo | 30 gennaio 2016
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Più informazioni su: Adriano Galliani, Diritti TV, Infront, Mediaset, Serie A, Sky

Centinaia di intercettazioni telefoniche, alcune inequivocabili, a supporto di un’indagine che va avanti dalla primavera dello scorso anno, disegnano quello che gli investigatori non esistano a definire “un vero e proprio sistema” imperniato sul ruolo di Infront nel calcio italiano. Due relazioni della Guardia di finanza, anticipate da La Repubblica, descrivono in maniera limpida quanto l’advisor della Lega Serie A pesi nelle decisioni prese dalla Confindustria del calcio italiano, grazie alle numerose attività svolte per conto dei club e alla vicinanza dei suoi manager, Marco Bogarelli in primis, con il mondo Mediaset e in particolare con Adriano Galliani, ad del Milan e vice presidente della Lega.

Nei primi mesi dell’inchiesta – che ha subito una nuova accelerazione negli scorsi giorni con il sequestro di tutti i contratti che legano Infront ai club di A per i quali cura il marketing – gli inquirenti si sono imbattuti nell’ultima trance di assegnazione dell’asta dei diritti tv del giugno 2014. La Lega era infatti chiamata a piazzare il pacchetto C, quello che dà la priorità per le interviste nel pre e post partita, oltre all’accesso delle telecamere negli spogliatoi e ai commenti dei bordocampisti accanto a entrambe le panchine. Un ramo apparentemente insignificante ma comunque appetitoso per le emittenti per fornire un’esperienza completa ai loro clienti. Tanto che – stando alle relazioni delle fiamme gialle – Mediaset prova a forzare la mano per vincere la gara. La proposta del Biscione è infatti più vantaggiosa, ma sarebbe “assolutamente non valida” perché legata a un accordo di sub licenza, secondo quanto riportato da Repubblica. Di conseguenza il reale vincitore sarebbe Sky, che ha imbustato un’offerta più bassa.
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Ma le intercettazioni telefoniche ci sono alcuni passaggi che chiarirebbero come in quelle ore sia stata indirizzato l’esito. Da Rti infatti chiamano subito Bogarelli: “Adesso devi convincerli tua eseguire la sub licenza”, ordinano. E il presidente di Infront Italy risponde: “Va bene, va bene, va bene, va benissimo (…) date un colpo anche ad Adriano Galliani”. E l’amministratore delegato rossonero, sempre in un’intercettazione riportata da Repubblica, a riguardo dice: “Bisogna fare pressione sulle altre squadre… che abbiamo noi come diritto di marketing”. Un passaggio chiave perché i soldi che arrivano da Infront alle squadre per la gestione del marketing sono un tesoretto importante per la loro sopravvivenza e verrebbero usati come leva per convincere i club a votare ciò che interessa a Infront. E le società sono tante, praticamente tutte tranne Juventus e Roma. Che spesso si mettono di traverso, provocando apprensione all’advisor.

Riporta ancora La Repubblica un’intercettazione tra il direttore generale dell’azienda Giuseppe Ciocchetti e il legale della stessa, Antonio D’Addio: “Dopo il precedente dello scorso luglio, che abbiamo molto forzato la mano, io sconsiglierei di forzarla ancora”. Un’opinione condivisa da Ciocchetti, eppure quel pacchetto finisce Mediaset. Gli investigatori allora annotano: “Atteso il ruolo di advisor, Infront dovrebbe agire garantendo ai partecipanti assoluta equità, trasparenza e non discriminazione, garanzia che, dalla lettura delle intercettazioni, non è ravvisabile non solo per il pacchetto C ma anche per i pacchetti A, B, D, E”. Aggiungendo che “risulta significativo che nello stesso periodo non ci sono stati contatti con Sky”. Uno strapotere al quale, come anticipato giovedì da IlFattoQuotidiano.it, ora anche la politica vuole mettere un freno con una revisione della legge Melandri-Gentiloni che impedisca a Infront di occupare più settori, scardinando così il suo grado di influenza. Che arriva, e questo è un altro filone d’indagine già noto, al ‘salvataggio’ di società in difficoltà.

Sarebbe accaduto, ipotizzano i pm, con il Genoa di Enrico Preziosi. Illuminante un dialogo tra Ciocchetti e Bogarelli: “Gli abbiamo salvato la vita perché non ha preso sei punti di penalizzazione, per quello che abbiamo fatto, ricordatelo”. “Quello” sarebbe un prestito da 15 milioni di euro arrivato dallo stesso Bogarelli e da Riccardo Silva, numero uno di Mp&Silva, tra i leader mondiali nella commercializzazione dei diritti tv, compresa la Serie A all’estero. Secondo gli inquirenti i soldi arrivati a Preziosi sarebbero provenienti “dalle disponibilità di Silva” accreditate “presso un rapporto bancario estero riferibile a un veicolo Infront”. Una ricostruzione smentita da Mp&Silva che definisce Infront “un competitor con cui capita spesso di intrattenere normali rapporti economici”, specificando che “cosa poi loro facciano dei soldi che prendono da noi, non ci riguarda”.




Ma Galliani che è presidente del Milan, il Milan sappiamo di chi è ed il proprietario coincide con quello di Mediaset..........può ricoprire cariche elettive in Lega???
Questi delinquenti debbono sparire dal calcio!!!


esatto..secondo me se la giustizia sportiva avesse fatto il suo dovere nel 2006-07 forse con la Juventus non ci avremmo giocato perché loro avrebbero fatto la C ma avremmo però dovuto incontrare il Milan in quella stagione di B

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Re: Lo strano caso del Genoa.

Messaggioda Archeo » 08/02/2016, 16:00

Nel 2006/07 dovevano azzerare tutto quello che c'era da azzerare!!!

Invece hanno raggiunto il solito compromesso!!
Non puoi non schifarti di un calcio del genere!!

Il Frosinone a livello societario quest'anno non ha particolarmente brillato ma almeno non siamo coinvolti in questo lerciume schifoso!!
Stripe spero che non lo faccia mai, non può abbassarsi a livello di questi delinquenti!!


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