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valerio
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Messaggioda valerio » 26/05/2015, 18:58

Dalle origini agli anni quaranta

«È costituita in Frosinone l'Unione Sportiva Frusinate di Frosinone. Il sodalizio ha come scopo precipuo la diffusione presso le giovani generazioni delle discipline ginniche, della scherma, del football e degli sport atletici col fine della educazione fisica ed intellettuale della gioventù frusinate.»
(Atto costitutivo della Unione Sportiva Frusinate, articolo 1 (5 marzo 1906).

Costituitasi nel 1906, per anno di fondazione la società frusinate si colloca al terzo posto tra quelle ancora in attività nella regione Lazio, dopo la S.S. Lazio (1900) e la S.S. Formia (1905).


Il 5 marzo 1906 l'avvocato Leone Vivoli, futuro sindaco di Frosinone, dette vita alla Unione Sportiva Frusinate. Gli obiettivi nell'atto costitutivo includevano la diffusione di vari sport e tra di essi vi era esplicitamente incluso il calcio. Il 14 marzo 1906 Il Messaggero così riferiva la notizia: «Composto di una trentina di soci effettivi, si è formato nella nostra città con locali in Corso Vittorio Emanuele n.2 [NB: oggi Corso della Repubblica], un Club sportivo frusinate presieduto dall'avvocato Leone Vivoli. Consiglieri: studente R. Giovannelli - ragioniere G. Tora - ricevitore G. Pesci - ingegnere E. Marzi. Ispettore E. Toscano - segretario Gabriele Antonucci - direttore sportivo Gerardo Bodin de Chadelard».
Anche l'Almanacco illustrato del calcio Panini è concorde nel riportatare il 1906 come anno di fondazione del club.
Il Messaggero sottolineava, nell'edizione del 1 febbraio 1907, il riscontro acquisito in breve tempo dal nuovo sodalizio sportivo in città: «Questa unione sportiva che ha per principale scopo l'educazione fisica, stante il sempre crescente numero di soci, ha occupato nuovi locali [...] Il geniale ritrovo è frequentato dalle più stimabili persone della città che lodano e incoraggiano il salutare sviluppo dell'Associazione»[7].
Lo stesso club, tuttavia, ha scelto di considerare come propria data di costituzione non la fondazione della polisportiva (5 marzo 1906), come da prassi ampiamente consolidata con esempi illustri quali il Genoa (1893) ed il Milan (1899) (polisportive che comprendevano cricket e football), ma bensì il cambio di denominazione in CXIX Legio M.V.S.N. Frosinone e la sua conseguente affiliazione alla FIGC avvenute oltre vent'anni dopo, il 19 settembre 1928.
Tale modalità appare assai inusuale se si considera la costituzione di molte altre società sportive, come ad esempio la Società Podistica Lazio (la quale, fondata nel 1900, si affiliò alla FIGC nel 1908 e istituì una sezione calcio solo nel 1910) oppure il Genoa Cricket and Football Club (che si affiliò cinque anni dopo essere stato creato come polisportiva).
In realtà, prima ancora del cambio di denominazione sociale indotto dal regime fascista, l'U.S. Frusinate aveva già ottenuto l'affiliazione alla FIGC nel 1923 e si era occupata dell'attività agonistica figurando nei ranghi federali del campionato di IV Divisione Lazio 1923-1924 Girone B, come confermato anche dal sito ufficiale della FIGC - Comitato regionale Lazio.


Una squadra di calcio più o meno organizzata nacque a Frosinone verso la fine del 1912, la U.S. Frusinate.
Successivamente la squadra assunse, per un certo periodo, il nome di "CXIX Legio M.V.S.N." durante il regime fascista. Nel 1929, si disputò un "Torneo Rionale" tra le squadre "Scalo", "Garibaldi", "Ricciotti" e "San Giorgio"; il torneo fu vinto dallo "Scalo".
Lo stadio Matusa, costruito nel 1932.

All'inizio degli anni Trenta, la città di Frosinone ebbe due squadre: Frosinone A e Frosinone B. Il primo campo da gioco fu a Madonna della Neve; successivamente si giocò in via Casilina Nord ed in via Valle Fioretta, mentre l'attuale campo sportivo, "Matusa", venne costruito nel 1932. La prima vera e propria squadra di calcio della città di Frosinone fu la Bellator Frusino, nata da un gruppo di componenti le prime compagini cittadine all'inizio degli anni trenta. I colori sociali della squadra furono inizialmente il rosso e il blu diventando poi il giallo e l'azzurro (da cui il soprannome di "canarini").

La Bellator Frusino riuscì ad arrivare nel 1934 alla Prima Divisione (che di lì ad un anno fu ridenominata Serie C); determinante fu in questo periodo la figura del presidente Emilio Frongia. Nella seconda metà degli Anni Trenta, la Bellator Frusinio si sciolse, venendo sostituita dal Fascio Giovanile di Combattimento Frosinone (F.G.C.) che disputò vari tornei a livello interprovinciale. Con la venuta della guerra tutti i campionati vennero sospesi e la squadra di calcio frusinate scomparve.

La rinascita del Frosinone avvenne nel campionato 1945-1946: i ciociari disputarono il campionato di Seconda Divisione Lazio salendo in Prima Divisione un anno dopo, e, più tardi, furono ammessi d'ufficio alla Serie C della Lega Centro a titolo di propaganda, reputando, la Federcalcio, che la squadra avesse un buon potenziale in termini di bacino d'utenza. Dal 1948-1949 al 1951-1952, i giallo-azzurri giocarono nel campionato di Promozione della Lega Centro e, nell'estate 1952, vennero inseriti nel torneo di Quarta Serie di nuova istituzione.
Gli anni cinquanta e la prima radiazione

Dal 1952 al 1958, per sei anni consecutivi, i canarini disputarono il campionato di Quarta Serie, ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto nel 1953. La partita più significativa in quest'arco di tempo fu Frosinone-Cosenza del 24 novembre 1957. Il Cosenza stava lottando per la promozione ma il Frosinone passò in vantaggio a tre minuti dalla fine della gara. I giocatori del Cosenza reagirono incivilmente al gol scontrandosi con la Forza Pubblica accorsa in campo. L'arbitro, colpito da un atleta calabrese, finì a terra e si rialzò fischiando la fine dell'incontro. I giallazzurri non restarono a guardare e si verificarono numerosi episodi di violenza. Uscito dallo stadio, l'arbitro venne inseguito per qualche chilometro dai sostenitori del Frosinone. Il Cosenza inoltrò ricorso e la Caf gli diede ragione ribaltando a tavolino il risultato del campo. Il Frosinone espresse il proprio risentimento nei confronti della Lega Professionisti per l'ingiustizia subita e minacciò il ritiro dal campionato. In seguito alla mancata presentazione della squadra nella gara di ritorno a Cosenza, dopo aver subito altre penalizzazioni da parte della Lega e aver rinunciato a giocare a Marsala e Tempio Pausania il Frosinone si ritirò dal campionato.

I personaggi più importanti di quel ciclo furono i presidenti Domenico Ferrante e Angelo Cristofari (una delle figure di spicco della storia del club), l'allenatore Genta, i giocatori Azzoni, Gabriele, Diglio, Dini, Spinato, Quercia, Braglia, Fortuna, Surina, Piccolomini. Nella stagione 1958-59 il Frosinone, malgrado il ritiro dal campionato precedente, venne incluso nel Campionato Interregionale ma, a calendario già compilato, fu escluso dalla FIGC per non aver perfezionato il pagamento delle tasse di iscrizione. La società, dichiarata fallita, fu radiata dal campionato.
Gli anni sessanta e settanta
Il Frosinone della stagione 1970-1971, promosso in Serie C.

Nel 1959, nacque l'Unione Sportiva Frosinone che partecipò ai campionati di Seconda Categoria e di Promozione per poi ritornare nell'anonimato delle serie inferiori. Il vero calcio a Frosinone tornò nel 1963 quando lo storico presidente Cristofari insieme a Dante Spaziani e Augusto Orsini, annunciò la nascita dello Sporting Club Frosinone.

In Serie D, il Frosinone si classificò sempre nelle prime posizioni, conquistando nel 1966 la promozione in serie C dopo un appassionante duello con il Latina. L'anno seguente, i canarini retrocessero subito in serie D dove, nel 1967-68 arrivarono terzi e, successivamente, quinti e secondi. In questo periodo spiccarono a livello dirigenziale le figure dei fratelli Stirpe, degli allenatori De Angelis e Rambone e dei calciatori Benvenuto, Caputi, Da Col, Del Sette, Fumagalli, Trentini, Gerli.

Nel 1970-71, il Frosinone del presidente Marocco vantò il record nazionale per la migliore difesa (solo 8 reti subite dal portiere Recchia) e raggiunse di nuovo la promozione in Serie C, dove i canarini disputarono quattro buoni campionati (il miglior piazzamento fu un settimo posto nel 1972) e lanciarono nel firmamento calcistico la stella Massimo Palanca, capocannoniere del girone meridionale della terza serie nel 1974, e poi bandiera del Catanzaro.

Dal 1975 al 1978 i canarini disputarono il campionato di serie D, sfiorando nella stagione 1976-77 la promozione in C2. Nel 1977-78, il Frosinone fu promosso nella neonata Serie C2 per tornare subito in Serie D dove rimase fino al 1982. I protagonisti degli anni Settanta del Frosinone calcio furono i presidenti Marocco e Battista, i tecnici Giuseppe Banchetti e Giuseppe Lupi, i calciatori Brunello, Masiello, Colletti, Dal Din, il bomber Santarelli, Vescovi oltre al già citato Palanca.
Gli anni ottanta: la promozione in C1
Marco Cari, storico portiere del Frosinone e recordman di presenze con i canarini

Il nuovo decennio per il Frosinone iniziò nel migliore dei modi. Nel 1980/81, i ciociari, imbattuti, vennero promossi in C2. Tra i professionisti, il Frosinone non sfigurò ottenendo sempre buoni piazzamenti e esibendo nuovi talenti come Gabbriellini, Perrotti e De Paola.

Nella stagione 1986-87, malgrado una precaria condizione economica, il Frosinone guidato dal presidente Di Vito e dall'allenatore Alberto Mari, ottenne la sua prima promozione in Serie C1 conquistando il primo posto in classifica con 47 punti davanti all'Ischia Isolaverde e ai rivali del Latina, sconfitti sul finire della stagione nello scontro diretto decisivo per 3 a 0 che sancì la storica promozione della compagine canarina. Nel corso della prima stagione da neo promossa, i ciociari terminarono a metà classifica.

L'anno seguente, nella stagione 1988-89 il Frosinone, per un solo punto, retrocesse nuovamente in C2. Dopo un entusiasmante inizio di campionato, che lasciava presagire ben altri obiettivi, l'allenatore Alberto Mari (sostituito poi dall'allenatore Robotti) fu squalificato per una storia legata al calcio scommesse. Fra i calciatori più importanti che negli anni '80 vestirono la maglia gialloblù troviamo Davato, Atzori, Di Liso, Cari,Cristiano, Bellini, Perrotti, Poli e Edoardo Artistico (artefice di un'invidiabile carriera calcistica).
Gli anni novanta: la radiazione, la mancata promozione, la Serie D

Nell'estate del 1990, dopo aver mancato per tre soli punti la promozione in C1 (categoria dalla quale venne retrocesso l'anno precedente) il Frosinone venne radiato dalla FIGC. Secondo la tifoseria frusinate e l'ex patron del club ciociaro Alfredo Scaccia la società fu ingiustamente radiata su decisione di Antonio Matarrese, reo di aver voluto il fallimento dei ciociari al fine di avvantaggiare il Bisceglie Calcio, squadra della città del suo bacino elettorale. Per questa vicenda, nel 1999 Matarrese fu indagato dalla Procura di Frosinone.A tal proposito nel 2003 Scaccia ha inoltrato un dossier ai tribunali di Taranto e Lecce.

Quando pareva inevitabile ripartire dalla Promozione, la nuova società, appena rifondata, venne inserita, in extremis, in Interregionale, dove rimane per 4 anni. Nel 1993-94, dopo un campionato dominato quasi per intero, nelle ultime giornate la squadra gialloblù fu superata da Giulianova e Albanova. Al termine della stagione venne comunque ripescata tra i professionisti.

Dopo un primo campionato di C2 chiuso a metà classifica, nel 1996 Il Frosinone capolista del girone C all'ultima giornata di campionato venne sconfitto 1-0 a Benevento e superato in classifica dall'Avezzano. Svanì anche il traguardo della promozione ai play-off: Il Frosinone fu sconfitto in semifinale dall'Albanova. Seguirono campionati mediocri e per tre anni consecutivi la squadra fu costretta giocarsi la salvezza ai play-out. Fortunato nei primi due, contro Casertana e Albanova, il terzo anno il Frosinone fu sconfitto dal Tricase e diede nuovamente l'addio alla C2.
Gli anni duemila: il ritorno tra i professionisti e la scalata

In Serie D il Frosinone fu quinto nel 2000, mentre l'anno successivo dà vita ad un appassionante testa a testa con i pugliesi del Martina. Alla fine è secondo, pur avendo realizzato ben 81 punti. La squadra del presidente Rosettano Navarra e degli allenatori Luca e Stefano Sanderra verrà ripescata in C2. Nei primi due campionati del ritorno in C2 il Frosinone, sulla cui panchina si alternarono ben cinque tecnici, dopo una buona partenza in cui la squadra sembrò potersi inserire nel discorso play-off, chiuse a metà classifica.
Daniele Arrigoni, allenatore dei gialloblù nella stagione 2003-2004.

Nell'estate 2003 la società fu rilevata da una cordata di imprenditori ciociari guidata da Maurizio Stirpe, figlio di Benito, a sua volta presidente del club negli anni Sessanta. Stirpe chiamerà a Frosinone Enrico Graziani come direttore generale. Graziani aveva già lavorato a Teramo, ottenendo la promozione in C1. La panchina venne affidata a Giorgini che la stagione precedente arrivò secondo con il Brindisi nel girone C della Serie C2. Dopo un inizio di campionato anonimo il suo posto fu preso da Daniele Arrigoni, già tecnico di Messina e Palermo in Serie B. Con il mercato di riparazione, ad un organico già competitivo, vengono aggiunti giocatori di categoria superiore come De Cesare, Aquino, Marra, Buonocore. La squadra raggiuse le posizioni di vertice, lottando per il primato con il Brindisi. Le due squadre si alternerono al primo posto della classifica fino all'ultimo. Nella giornata conclusiva il Frosinone, sotto di un punto rispetto al Brindisi, espugnò Melfi con un gol di Ciro De Cesare, mentre il Brindisi non andò oltre il pari con l'Igea, sancendo il ritorno in C1 del Frosinone dopo sedici anni.

Il campionato di Serie C2 2003-2004 è ricordato, oltre che per la storica promozione, anche per le vittorie nei derby con il Latina, con cui c'è un'accesa rivalità. In entrambi i match il Frosinone la spuntò per 1-0, con reti di Manca all'andata e di Aquino al ritorno. Nell'anno del ritorno in C1 che vide il Frosinone cimentarsi in piazze storiche come Cremona, Mantova, Pisa, sulla panchina arrivò Dino Pagliari, e vennero acquistati giocatori come Mastronunzio, Di Deo (che sarà ceduto alla Ternana in B), Nicola Pagani, Mauro Zaccagnini, il portiere Zappino, che partito come riserva di De Juliis sarà poi promosso titolare, e nel mercato di riparazione, Alfredo Cariello, David D'Antoni, Antonio Di Nardo, Michele Ischia.

Il campionato, tra alti e bassi, vide il Frosinone reggere bene l'impatto con la categoria ed insediarsi in zona play-off, traguardo conquistato a fine stagione, nonostante un calo nel finale. Da segnalare le due vittorie sul Pavia e le due sulla Cremonese, poi vincitrice del campionato. Negli spareggi per la B, traguardo mai conquistato prima da una squadra ciociara, il Frosinone, quinto, è opposto al Mantova, secondo. Sebbene in campionato i gialloblù avessero retto il confronto, pur perdendo 1-0 all'andata e pareggiato 1-1 al ritorno, nelle due gare di play-off non ci fu storia: sconfitta 2-4 in casa, sul terreno del Matusa, e 1-0 al ritorno. Il Frosinone si inchina alla superiorità del Mantova, che sarà poi promosso in B, vincendo la finale con il Pavia. La stagione fu anche segnata dal raggiungimento della finale di Coppa Italia di C, in cui i ciociari vennero sconfitti dallo Spezia.
Stagione 2005-2006: la storica promozione in B

Nella seconda stagione di Serie C1 si puntò in alto. In panchina arrivò Ivo Iaconi, già 2 promozioni in B, con Fermana e Pescara. Partì De Cesare ma arrivarono giocatori come Ciro Ginestra, Stefano Bellè, Jimmy Fialdini, Paolo Antonioli, Massimo Perra, Marco Martini, Marco Ogliari, Giuseppe Anaclerio. Nonostante la presenza nel girone del Napoli il Frosinone punta al primato. Dopo un inizio altalenante in cui la squadra è grande al Matusa (vedi la vittoria 4-1 sul Perugia) ma piccola in trasferta, i gialloblù trovano affiatamento ed arrivano ad insidiare da vicino il primato del Napoli. Nello scontro diretto in casa del Frosinone i ciociari sono a tre punti dai partenopei, ma questi ultimi si impongono per 3-1. Il Frosinone non si abbatte e continua il suo ottimo campionato, dimostrando in alcune situazioni di avere grande carattere (il pareggio per 1-1 ottenuto sul campo del Grosseto dopo essere stato in svantaggio e in doppia inferiorità numerica). Nonostante un calo nel finale, che allontana i ciociari dal Napoli e fa temere il peggio, la squadra arriva seconda in classifica.

Nei play-off il Frosinone affronta la Sangiovannese. La compagine toscana, quinta classificata, è un avversario di tutto rispetto. In campionato ha battuto entrambe le volte i canarini. Le due gare di semifinale si concludono sullo 0-0. Il regolamento premia il Frosinone in quanto meglio piazzato in classifica. È finale col Grosseto. I maremmani hanno eliminato la Torres vincendo entrambe le gare per 1-0. Né i ciociari né i maremmani hanno mai militato in serie B, l'appuntamento è storico per entrambi. Nella gara d'andata in Toscana il punteggio non si schioda, ma lo 0-0 è frutto soprattutto delle parate di Zappino e degli errori sotto porta dei grossetani.

Il ritorno della finale a Frosinone vede la vittoria ciociara per 1-0. La squadra soffre e deve fare a meno di Ciro Ginestra dopo neanche mezz'ora. L'attaccante si infortuna dopo 40" in uno scontro col portiere ospite, prova a rimanere in campo ma è costretto ad abbandonare. Sarà proprio il giocatore che lo sostituisce, Marco Martini, a realizzare la rete della vittoria. Il Grosseto preme, colpisce anche una traversa, ma il Frosinone tiene e, pur dovendo fare a meno del portiere Zappino, infortunatosi nella ripresa, riesce a conquistare vittoria e promozione. La città di Frosinone e i suoi abitanti impazziscono di gioia.
Salvatore Bocchetti, qui allo Spartak Mosca

La stagione 2006-2007 è la prima in Serie B nella storia del Frosinone Calcio e coincide con la prima partecipazione assoluta nella serie cadetta della Juventus, retrocessa in seguito allo scandalo di Calciopoli nonché dalla presenza di altre formazioni storiche come il Napoli, il Genoa e il Bologna.
Un lustro in Serie B

Che il primo campionato di Serie B del Frosinone verrà affrontato con entusiasmo e determinazione lo fa capire subito il calciomercato: la società mette a segno colpi importanti come Massimo Margiotta e Lodi. Intanto cominciano i lavori per la ristrutturazione dello Stadio Comunale "Matusa", la cui capienza aumenta da 5000 a quasi 10000 posti. La prima partita nel campionato cadetto i canarini giocano allo Stadio Nereo Rocco contro la Triestina: la gara finisce 1-0 per i padroni di casa. Seguono i pareggi casalinghi con Arezzo e Spezia e la sconfitta esterna a Rimini; la prima vittoria arriva in casa del Vicenza: 2-1 con gol di Margiotta e Di Nardo. Tra le vittorie più importanti nel girone di andata figurano i 2-1 contro Bologna e Lecce e l'emozionante 1-0 contro il Bari, in cui il portiere Zappino para un rigore ai pugliesi nei minuti di recupero.

Il 28 ottobre il debutto dei canarini contro la Juventus: il Frosinone respinge gli attacchi juventini per tutto il primo tempo e parte del secondo e crea anche qualche azione da gol. La rete della partita la sigla Alessandro Del Piero (sua duecentesima rete con la maglia bianconera) al 73' ma il Frosinone, seppur battuto, può tornare in Ciociaria a testa alta. Il girone di andata si conclude con il Frosinone che chiude a metà classifica, in una posizione più che soddisfacente per una debuttante. Nel girone di ritorno la squadra frusinate subisce un netto calo di concentrazione, ma riesce comunque a tenersi lontana dalla zona retrocessione fino al termine della stagione. Da segnalare il successo casalingo contro il Cesena per 4-1, record di gol realizzati in serie B per i frusinati. Il Frosinone, nel rush finale del campionato, ha dovuto affrontare in 4 partite consecutive squadre come Napoli, Juventus, Brescia e Genoa, dove non ha colto alcun punto. È da ricordare, tra le altre, la partita contro la Juventus finita 2-0 per i bianconeri in una giornata di festa e grande orgoglio per la squadra e per l'intera città.

L'estate 2007 è caratterizzata da grandi trasformazioni in casa giallazzurra, ad iniziare dal cambio in panchina: Ivo Iaconi lascia Frosinone per approdare all'Ascoli appena retrocesso dalla massima serie; a sostituirlo viene chiamato Alberto Cavasin, già tecnico di Fiorentina, Treviso, Lecce e Messina. Partono, tra gli altri, i difensori Argilli e Lacrimini, il centrocampista Di Venanzio, gli attaccanti Mastronunzio e Castillo e soprattutto il portiere Zappino, ceduto al Chievo Verona. E proprio dalla società clivense arriva in sostituzione di Zappino il portiere Vincenzo Sicignano. La società rinnova il sodalizio con i propri gioielli (Francesco Lodi, Salvatore Bocchetti, Massimo Perra) e mette a segno importanti colpi di mercato, come Daniele Amerini, Felice Evacuo e Fabio Pecchia. La formazione canarina che resta quasi sempre distante dalla zona retrocessione. Nel corso della stagione, nella quale ancora una volta emerge il talento di Francesco Lodi, la formazione canarina ottiene la sua vittoria più larga nel campionato di Serie B, sconfiggendo per 4-0 il Messina. Il Frosinone conclude il campionato classificandosi a metà classifica, ancora una volta raggiungendo l'obiettivo stagionale della salvezza, ottenuta senza grossi affanni.
Éder, attaccante del Frosinone dal 2007 al 2009, autore di 20 gol in 52 gare.

La stagione 2008-2009 vede sulla panchina ciociara un nuovo allenatore, Piero Braglia, e la partenza (ritorno nelle file dell'Empoli) del prolifico Francesco Lodi. La salvezza arriva matematicamente alla penultima di campionato, con una vittoria per 1-0 contro il Cittadella, grazie ad un gol del difensore Nicholas Guidi. Nel corso della stagione tra le file dei canarini brilla soprattutto il brasiliano Éder, autore di 14 gol.

Il 24 giugno 2009 la società sottoscrive un accordo con un nuovo allenatore che prende il posto di Braglia: si tratta di Francesco Moriero. Il contratto con il neo tecnico canarino prevede la durata di due anni. La squadra inizia la stagione 2009-2010 in Coppa Italia, dove i ciociari superano il Varese e il Bologna entrambe ai rigori nel secondo e terzo turno di qualificazione, arrivando così per la prima volta al quarto turno nel quale vengono sconfitti a Verona dal Chievo.

In campionato il Frosinone ottiene tre vittorie su tre partite (tra le quali spicca il successo esterno a Lecce) che pongono la squadra ciociara da sola in testa alla classifica di Serie B per la prima volta nella sua storia. La squadra rimane al primo posto solitario dalla 7ª alla 10ª giornata. Poi per la formazione di Moriero arriva un solo punto in sei partite, che fa scivolare la formazione canarina a metà classifica. Il girone d'andata si chiude con i ciociari in zona play-off, con 31 punti. Nel girone di ritorno una lunga serie di risultati negativi portano i ciociari a ridosso della zona retrocessione. Il 24 aprile, dopo la sconfitta per 4-1 in casa dell'Albinoleffe, Moriero viene esonerato e la squadra affidata al tecnico Guido Carboni. Il Frosinone di Carboni esordisce con una sconfitta casalinga per 0-2 contro il Cesena candidato alla promozione in Serie A, seguita da tre vittorie consecutive ed un pareggio che valgono la salvezza.
Gli anni duemiladieci: la retrocessione, il ritorno in Serie B e la prima storica promozione in Serie A

La stagione 2010-2011 è la quinta partecipazione consecutiva del Frosinone al campionato di Serie B. Dopo una partenza mediocre, la squadra ciociara prosegue con una serie di risultati negativi che culminano con la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione con una giornata di anticipo, in occasione della sconfitta interna contro il Sassuolo per 1-2.
I giocatori del Frosinone sotto la curva nord dopo la vittoriosa partita contro la Salernitana nei play-off della stagione 2013-2014

Nella stagione 2011-2012 il Frosinone ha preso parte al campionato di Lega Pro Prima Divisione, nel girone B, nel quale ha ritrovato, dopo diversi anni, i rivali del Latina. Il nuovo allenatore è Carlo Sabatini, la cui avventura sulla panchina ciociara termina però nel novembre successivo[6] subentrandogli Eugenio Corini.La squadra chiude il campionato all'ottavo posto in classifica. Per la prima volta nella storia del club ciociaro, tutte le partite esterne dei gialloazzurri della stagione 2011-2012 sono state trasmesse in diretta dall'emittente televisiva Lazio Tv.

La stagione 2012-2013 ha visto il Frosinone disputare il campionato di Lega Pro Prima Divisione, nel girone B. Sulla panchina è chiamato Roberto Stellone, promosso come allenatore della prima squadra dopo aver vinto con la squadra dei Berretti il titolo nazionale, nella stagione precedente.Il Frosinone chiude il campionato al settimo posto, pagando il calo di risultati nel finale di stagione (soli 2 punti conquistati nelle ultime sei partite).

Nella stagione 2013-2014 il Frosinone, ancora guidato da Stellone, è una delle squadre protagoniste del girone B del campionato di Lega Pro Prima Divisione. I ciociari, partiti con il favore dei pronostici, guidano la classifica per diverse giornate con la promozione diretta che sfuma solamente all'ultima giornata di campionato, nello scontro diretto con il Perugia che sancisce la promozione degli umbri e condanna il Frosinone ai play-off. Dopo avere eliminato la Salernitana ai quarti di finale (2-0, gara unica) e il Pisa (0-0 e 2-1) in semifinale, la formazione canarina affronta in finale il Lecce. All'andata, in terra salentina, la partita finisce 1-1, con il gol del pareggio frusinate messo a segno proprio da un ciociaro, Mirko Gori. Al ritorno il 7 giugno, il Frosinone, dopo essere passato in svantaggio, pareggia con un gol di Paganini. I novanta minuti regolamentari terminano nuovamente 1-1, ma nei tempi supplementari, il Frosinone segna i gol vittoria con capitan Frara e Viola che fissano il risultato sul 3-1, ed ottiene così la seconda promozione in Serie B della sua storia e il ritorno nella serie cadetta a tre anni di distanza dall'ultima partecipazione. Il 16 maggio 2015, dopo appena un anno in cadetteria, il Frosinone con una giornata di anticipo ottiene la prima storica promozione in Serie A battendo al Matusa il Cr
otone per 3-1.
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Fin dove il cuore mi resse arditamente mi spinsi

.:Hic Sunt Leones:.

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