Messaggioda vecchia maniera » 29/03/2018, 11:07
Roberto Stellone (Roma, 22 luglio 1977) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Suo padre Gaetano è stato a sua volta un calciatore professionista, attaccante, giocando in varie squadre in Serie B e Serie C negli anni settanta (Barletta, Pescara, Messina, Salernitana e Matera).
Caratteristiche tecniche
Attaccante completo, mancino, poteva agire sia da centravanti sia da seconda punta: le sue qualità principali erano la tecnica, i dribbling e il colpo di testa.
Carriera
Giocatore
Club
Figlio d'arte (suo padre Gaetano ha giocato come attaccante in Serie C negli anni settanta, vestendo anche le maglie di Pescara, Messina e Barletta) cresce calcisticamente nella Lodigiani: il suo esordio in prima squadra risale alla stagione 1993-94, quando scende in campo in un'occasione. Mai utilizzato l'anno seguente, nella stagione 1995-96 segna un gol in 18 presenze; nell'annata 1996-97 diventa titolare, disputa 31 partite e segna 16 reti.
Passato alla Lucchese, il 7 settembre 1997 esordisce in Serie B giocando l'incontro Genoa-Lucchese (1-1): colleziona 12 presenze in campionato, segnando una rete. Nel 1998 viene ceduto al Parma ma non riesce a debuttare in massima serie, così a gennaio 1999 torna in B al Lecce: totalizza 19 presenze e 6 reti, contribuendo alla promozione dei salentini.
Decide poi di rimanere nella serie cadetta, passando al Napoli: realizza 10 gol in 36 partite nel campionato 1999-00, conquistando un'altra promozione in A. Il 30 settembre 2000 fa il suo esordio in Serie A (con gol) nella gara persa contro la Juventus (1-2), ma a causa di un infortunio nel corso della stagione colleziona solo altre due presenze in campionato e due in Coppa Italia, con la squadra partenopea che retrocede a fine anno. Rimasto al Napoli, nelle due stagioni seguenti 2001-02 e 2002-03 (in cui è anche capitano[1][2]) mette a segno 19 reti in 51 incontri. Concluderà la sua avventura a Napoli con 33 goal in 102 partite tra Serie A, serie B e Coppa Italia.[3]
Nel 2003-2004 torna a giocare in A: con la maglia della Reggina (coinvolto nello scambio che porta Gianluca Savoldi a Napoli[4]) segna un gol in 16 presenze. Nell'estate del 2004 si trasferisce al Genoa, dove giocando in coppia con Diego Milito segna 18 reti in 29 gare conquistando la promozione: lo scoppio del Caso Genoa però annulla la promozione, declassando il club ligure in Serie C. Stellone passa quindi al Torino (rifondato sotto la presidenza di Urbano Cairo): segna 7 reti in 31 partite, ottenendo la quarta promozione dalla B in sette anni (terza effettiva). In tre campionati con il Toro in Serie A gioca 82 gare, andando in rete per 9 volte: nel 2009, dopo la retrocessione dei granata e la scadenza del suo contratto con la società piemontese, si accasa al Frosinone dove trova Francesco Moriero come allenatore. Nella stagione 2009-2010 con le sue reti contribuisce alla salvezza dei gialloazzurri: a seguito della retrocessione della squadra in Lega Pro l'anno seguente, il 28 giugno 2011 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato.
Allenatore
Dopo essersi ritirato dal calcio giocato, diventa allenatore della squadra Berretti del Frosinone, vincendo lo scudetto di categoria 2011-2012. Il 14 giugno 2012 diventa allenatore della prima squadra.[5] Nella sua prima stagione da allenatore centra un settimo posto, mentre nella stagione successiva arriva secondo in Lega Pro e ottiene la promozione in Serie B vincendo i play-off contro il Lecce. Il 16 maggio 2015 al termine del primo anno in Serie B riesce a far conquistare al Frosinone Calcio, contro ogni pronostico, la prima promozione in Serie A con un turno di anticipo, vincendo in casa contro il Crotone per 3-1[6][7]. Il 31 maggio 2015, in seguito alla prima storica promozione in Serie A del club giallo-azzurro, diventa cittadino onorario di Frosinone insieme al resto della squadra.[8] Il 15 maggio 2016, in seguito alla retrocessione in Serie B, lascia la panchina dei Canarini dopo aver ottenuto la promozione in Serie B e successivamente quella storica in Serie A in soli quattro anni.[9][10]
Il 4 luglio seguente diventa allenatore del Bari in Serie B firmando con i pugliesi un contratto biennale con opzione per il terzo anno.[11] Il 7 novembre viene esonerato avendo collezionato 16 punti in 13 partite.[12]
ARRIVA MO' SABATO ....