@mariognz
Io lo spero!!
@03038
Sono d'accordo con te.
Abbiamo tanti medici, tecnici e infermieri bravi, purtroppo è altrettanto vero che a partire dalle Specializzazioni universitarie a quelle ospedaliere molte delle "nomine" sono gestite in modo clientelare e qualche medico non si sà neanche il perchè eserciti, ed è un altro gravissimo problema, e sempre di natura politico-imprenditoriale, e si gli imprenditori...
Come la doppia o tripla o quadrupla professione di alcuni sanitari.
Sul Lazio è dal 2010, forse anche prima, che ci stanno massacrando, tutte le provincie e nessuna esclusa, Roma compresa, basta vedere l'annuario statistico del ministero e quello della regione.
Le uniche due regioni che hanno avuto posti letto aggiuntivi sono l'Umbria e la Sicilia, in tempi normali ovvio.
Poi se ad un medico, giovane, laureato a pieni voti il "sistema" lo costringe a lavorare per 4 soldi (1'500 per un contratto a tempo determinato), in costante sottorganico, con turni 8/20-20/8, oppure peggio forniscono prestazioni a partita iva......ma questo penso che lo sai meglio di me.
La mia generazione è quella dei "migranti" lavorativi, della "fuga dei cervelli", ci sarà un perchè, in questo paese è un problema solo discute dell' "Equo compenso", meglio continuare con i Cocopro, con la partite iva sfruttate e via dicendo, neanche se ne può parlare di queste cose, altrimenti il tessuto imprenditoriale come farebbe a realizzare i massimi profitti con la minima spesa??
Il problema è serio e non riguarda solo la Sanità ed è di natura sia qualitativa che quantitativa, purtroppo.
Riporto dal Quotidiano sanità «l’assistenza ospedaliera si è avvalsa di 1.000 istituti di cura, di cui il 51,80% pubblici ed il rimanente 48,20% privati accreditati. Risulta confermato il trend decrescente del numero degli istituti, già evidenziatosi negli anni precedenti, effetto della riconversione e dell’accorpamento di molte strutture».
Dieci anni prima, nel 2007, c’erano «1.197 istituti di cura, di cui il 55% pubblici ed il rimanente 45% privati accreditati» e, di nuovo, «risulta confermato il trend decrescente del numero degli istituti, già evidenziatosi negli anni precedenti, effetto della riconversione e dell’accorpamento di molte strutture».
Nel 1990 avevamo oltre 300'000 posti letto pubblici.....
E' un casino che voi medici e paramedici, avevate annunciato da tempo, e queste mancanze ci sono in vari settori, l'altro è l'Istruzione, purtroppo.
Fortunatamente ci sono tante professionalità formidabili che limitano i danni e sopperiscono.
In questo momento conosco meglio la situazione della ASL di Reggio Emilia, mia cugina è medico lì e ci sentiamo quasi tutti i giorni, e purtroppo ha visto morire due colleghi nel giro di una settimana e non è normale questa cosa.
Spero che le Regioni la finiscano di fare i tamponi ai calciatori e ai politici asintomatici, ma che invece li facciano immediatamente a tutto il personale sanitario con estrema urgenza.
E' come se ai soldati in prima linea si dessero le "mazzafionne" e a chi si trova nelle retrovie i fucili e i cannoni.