Ciociaro del Nord ha scritto:1) Secondo me OK retrocedere, era ampiamente in conto, però è necessario farlo con dignità. Non c'è dignità a prendere ogni volta 4 o 5 gol, oltretutto avendo da un po' di tempo a questa parte la sensazione che potevano essere di più ma che gli avversari si "risparmiano" ( e... ci risparmiano ).
2) Il Carpi e il Verona, ad es., si stanno comportando con grande dignità. Forse retrocederanno pure loro, ma con loro non ci sono tiri al bersaglio e mi danno l'idea di squadre rispettate, temute, tenute in considerazione. Fateci caso anche con le quote dei bookmaker, le nostre sconfitte ormai vengono pagate al minimo dei minimi...
3) Io 'sta storia della riconoscenza ai giocatori dei due anni passati non l'ho mai capita. Già quando sentii Stirpe, il 16/5/15, dichiarare in TV che voleva portarseli tutti in serie A rimasi a dire poco perplesso ( poi nell'euforia pazzesca di quei momenti non ci ho fatto più caso ). Ma poi ho continuato a sentire 'sta cosa, che a me personalmente suona completamente nuova nel panorama sportivo ( non solo calcistico ) internazionale. Ma che roba è? Chi ha vinto il campionato di serie B riceve i complimenti alla fine di quel campionato, è stato pagato e poi se è da serie A viene con noi altrimenti arrivederci e grazie mille. O no?!?
4) La cosa che mi avvilisce di più delle ultime partite è l'atteggiamento in campo, a prescindere dai moduli. Siamo l'unica squadra di A che sta in 11 praticamente in attesa passiva degli attacchi delle avversarie, e poi quando ha la palla il 60-70% delle volte si affida ai rilanci lunghi del portiere! Bòòòòò! Mentre invece quando finalmente facciamo azioni in velocità, con magari qualche tentativo di sovrapposizioni o triangolazioni, escono cose niente male ( come il primo gol col torino ): perché non farlo più spesso, poi perdiamo pazienza!
Se fossero o meno da serie A non lo poteva sapere nessuno prima di provare compresi loro, per quanto riguarda la dignita' credo non faccia piacere nemmeno ai giocatori prendere 4 gol a partita semplicemente quelle sono le forze, forze che verranno sempre meno se non li sosteniamo.